Referendum 12 e 13 Giugno 2011
Il 12 e il 13 Giugno c’è un Referendum che chiama ad esprimersi su quattro quesiti
1 e 2) permettere o no la privatizzazione delle risorse idriche
3) riavviare o no la produzione di energia nucleare
4) lasciare in vigore o abrogare la legge sul legittimo impedimento
Votare a favore -quindi indicare no sulla scheda- vuol dire permettere che una risorsa preziosa come l’acqua diventi un bene privato amministrato da privati; vuol dire acconsentire a che si torni a convivere con pericoli e contraddizioni dettati dalla presenza di centrali nucleari sul nostro territorio; vuol dire aumentare (e di molto!) le probabilità che alcuni reati restino impuniti, quando a doverne rispondere è il Presidente del Consiglio o un ministro.
Si sente parlare poco del prossimo Referendum, perché è interesse della maggioranza parlamentare e del Governo far sì che non si raggiunga il quorum.
I più accesi timori della maggior parte della classe dirigente sono legati al terzo quesito. Il tema annoso e assai controverso del nucleare e il recente disastro nella centrale di Fukushima hanno portato, secondo gli ultimi sondaggi, la percentuale degli italiani intenzionati a recarsi alle urne del 12 e 13 Giugno al 54%. Lo scorso 18 Aprile il Governo, attraverso una modifica apportata al decreto omnibus, ha rimandato a data da definire qualunque decisione da prendere sulla costruzione e l’impiego di centrali nucleari. Questa modifica porterebbe quasi certamente alla cancellazione del terzo quesito referendario, cioè quello che al momento è avvertito con maggiore urgenza. Quanto una simile manovra possa essere stata dettata dal timore che il prossimo Referendum raggiunga il quorum lo lasciamo stabilire a chi legge. Ci limitiamo a ripetere ad alta voce che
IL 12 E IL 13 GIUGNO C’È UN REFERENDUM CHE CHIAMA AD ESPRIMERSI SU QUATTRO QUESITI AI QUALI PER DIRE NO È NECESSARIO VOTARE SI:
1 e 2) SI per dire no alla privatizzazione dell’acqua
3) SI per dire no al nucleare
4) SI per dire no al legittimo impedimento