Joker
di Barbara Berardi
Regia: Todd Phillips
Interpreti: Joaquin Phoenix, Robert De Niro, Zazie Beetz, Frances Conroy, Marc Maron
Una risata vi seppellirà!
Presentato in Concorso alla 76esima edizione del Festival del Cinema di Venezia, vince il Leone d’Oro come Miglior Film.
Gotham, fine degli anni ’70. Arthur Fleck vive con la madre in un palazzone fatiscente, lavorando per la strada, travestito da clown, in attesa di poter realizzare il suo più grande desiderio: fare il comico. Arthur ha un disturbo neurologico, un tic nervoso che lo fa ridere a sproposito. Preso in giro da chiunque e di fatto emarginato, non sopporta più niente e nessuno e, come una pentola a pressione, scoppia, trasformandosi definitivamente in Joker.
Questa è la storia delle origini di uno dei più famosi super-cattivi della DC, il Joker, un personaggio dei fumetti che in questo film assume vita autonoma.
Joaquin Phoenix è sublime. La sua voce e il suo corpo danno vita a un personaggio unico, imperfetto e perdente agli occhi di una parte di società; crudele, ma giusto e vincente per il resto del mondo, che è sempre costretto a subire.
Phillips racconta l’emarginazione in una società fragile, facendone una raffinata e pungente critica. Rivela un sistema che esclude i più deboli, ghettizzandoli e deridendoli. Esplicito è anche il riferimento all’alienazione dell’individuo nel mondo moderno, in cui il “progresso della civiltà” ha prodotto un peggioramento della condizione che la persona si trova a vivere: esposta a una maggiore solitudine e a pressioni psicologiche, scivola facilmente nell’isolamento e nel malessere e, quindi, nell’alienazione.
Il regista prende spunto per il suo film da due capolavori come Taxi Driver e Re per una notte di Scorsese e li omaggia con la partecipazione del protagonista di entrambi i film, Robert De Niro, che in Joker accetta di fare da spalla e recitare i panni del popolare conduttore di una nota trasmissione televisiva di spettacoli stand-up comici. Quasi un ribaltamento di Re per una notte. Arthur sembra la reincarnazione di Pupkin, interpretato proprio da De Niro, nel film di Scorsese
La fotografia ha un ruolo fondamentale lungo tutto il film. Phillips gioca con il protagonista, e con la sua trasformazione fisica e psicologica, attraverso i colori. Colori pallidi, spenti per lo schivo Arthur, netti, accesi, quasi invadenti, al sopraggiungere di Joker.
L’umanità e la delicatezza del personaggio sono le carte vincenti del film, e portano lo spettatore, grazie e soprattutto all’interpretazione di Phoenix, a entrare in empatia con lui.
L’Antieroe diventa Eroe.
E mentre That’s life di Sinatra riecheggia sul finale del film, facendo da sottofondo a una ribellione in atto in tutta la città, giusta o sbagliata che sia, Joker è vincente.
Ottimo film: Batman 0 – Joker 1
Voto: ****
Legenda
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